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MONITOR


ven 14 ottobre 2016

TRUMP STRACCIA CLINTON, È IL NUOVO PRESIDENTE: LO SPECIALE USA 2016

A otto anni dalla vittoria di Barack Obama, Donald Trump è il nuovo presidente americano: batte Hillary Clinton e conquista la Casa Bianca. Il Super-foglio de iDiavoli per sapere tutto sulla campagna elettorale

9 NOVEMBRE 2016 – Sembrava impossibile, ma ora è realtà: Donald Trump, il detonatore della rabbia Usa in salsa populista, è il nuovo presidente, il 45esimo della storia americana: ha conquistato gli Stati chiave, ottenendo 289 grandi elettori contro i 228 della rivale democratica Hillary Clinton (qui e qui tutti gli aggiornamenti).  Erano da poco passate le 7 del mattino in Italia quando, dopo la vittoria in Pennsylvania e in Alaska, il repubblicano ha superato la soglia dei 270 grandi elettori necessari per conquistare la presidenza. Intanto Wall Street accusava il colpo. «E’ una grande notte per l’America», ha commentato subito lo staff del tycoon. «È una notte storica. Gli americani hanno parlato, e hanno eletto il loro campione», ha dichiarato il vice di Trump Mike Pence. Poi è arrivato Trump sul palco: «Avremo un grande piano economico. Il nostro tasso di crescita aumenterà (…) Cercheremo alleanze, non conflitti, nel mondo», ha detto, sottolineando che gli Stati Uniti «andranno d’accordo con tutti coloro che vorranno andare d’accordo con noi». E ancora: «Vi prometto: non vi deluderò mai. La campagna è finita, ma il lavoro di questo movimento continua».
UNA LUNGA CAMPAGNA ELETTORALE A contendersi la poltrona dello Studio Ovale sono stati il repubblicano Donald Trump e la democratica Hillary Clinton (qui tutti i nomi di chi era ed è in corsa, e di chi ha lasciato la campagna elettorale). Dopo mesi di dibattiti, primarie e caucus per scegliere i delegati, due Super Tuesday e due convention, i candidati sono stati nominati ufficialmente (per conquistare la nomination servivano rispettivamente 1237 e 2382 delegati). 
8 NOVEMBRE: IL GIORNO DECISIVO Per la prima volta dal 1944, quando vinse Roosevelt, sia la candidata democratica che il rivale repubblicano hanno trascorso l’Election Day a New York: Clinton al Javits Center e Donald Trump all’Hilton. Il tycoon ha promesso che «le elezioni saranno una Brexit all’ennesima potenza», mentre Hillary ha dichiarato che «le elezioni sono ”test” con cui si sceglierà il futuro. Saremo più uniti come Paese o ci separeremo ancora di più. Fisseremo degli obiettivi che potremmo centrare insieme o ci gireremo le spalle gli uni con gli altri».
LE ULTIME (vedi anche “Cronologia selezionata dei fatti” in fondo a questo post): L’Fbi ha aperto una nuova indagine sul server di e-mail della candidata democratica a pochissimi giorni dal voto, salvo poi chiuderla ancora prima dell’8 novembre. Intanto con 57 milioni di dollari negli ultimi 19 giorni è stato un record di donazioni per Clinton contro i 28 milioni raccolti da Donald Trump. Mentre verso la fine della campagna i due candidati sono stati praticamente testa a testa, i primi di ottobre, Clinton staccava il suo avversario di 9 punti con il 47% delle preferenze contro il 38% di Trump, secondo un sondaggio “Cbs”, con un vantaggio netto in 9 dei 15 Stati chiave.  A metà mese era avanti di 12 punti sul suo competitor, secondo i numeri di un’indagine commissionata da “Abc”.
In piena campagna elettorale Wikileaks ha messo in imbarazzo Hillary e diffuso le trascrizioni delle sue conferenze dai toni accomodanti e amichevoli con i banchieri di Goldman Sachs, tenutesi tra il 2013 e il 2015.  Sul fronte repubblicano, mentre l’ombra delle accuse di molestie sessuali a diverse donne si allungava su Trump, cresceva la lista dei politici che lo abbandonano. Aumentavano le pressioni perché si facesse da parte. Secondo “Usa Today” su un totale di 331 esponenti, 87 erano e sono in aperta opposizione a Trump: una situazione senza precedenti.
FACCIA A FACCIA: Il 19 ottobre alla University of Nevada, Las Vegas, c’è stato l’ultimo faccia a faccia prima del voto al vetriolo tra i due candidati che si sono reciprocamente accusati e i veri temi elettorali sono passati in ombraIl terzo e ultimo round è stato uno show senza esclusione di colpi. Trump è andato subito alla sfida contro le «elezioni truccate». Poi ha attaccato la sua rivale che lo ha definito il «candidato più pericoloso della storia». Lei ha vinto il duello, secondo la “Cnn”, con il 52% contro il 39% dello sfidante. Il dibattito del 9 ottobre alla St. Louis University in Missouri è finito quasi alla pari: molti gli attacchi sul piano personale, ma la candidata democratica non è riuscita a mettere al tappeto l’immobiliarista ora in corsa con il GOP. Il 26 settembre c’è stato il primo round nella hall della Hofstra University di Hempstead (Long Island, New York). Trump è stato sbugiardato su diversi temi, dal suo (presunto non) sostegno alla guerra in Iraq al legame tra la dislocazione delle aziende Usa all’estero e la perdita di posti di lavoro, passando per il piano fiscale e la sicurezza nazionale. Clinton si è dimostrata più preparata secondo la maggior partedegli analisti.

I piani economici a confronto, chi appoggia chi, una cronologia selezionata degli ultimi mesi, il futuro Usa: tutta la campagna elettorale raccontata da “i Diavoli”.

LA DISCESA IN CAMPO
DONALD TRUMP: 16 GIU 2015 – «Signore e signori, sono ufficialmente in corsa come presidente», così Donald Trumpdavanti alla folla della Trump Tower a New York. Con un discorso di circa 45 minuti ha lanciato anche il suo slogan: «Make the America great again». Leggi qui
HILLARY CLINTON: 12 APR 2015 Annuncia la candidatura alle presidenziali 2016: «Ogni giorno gli americani hanno bisogno di un campione. Ed io voglio essere quel campione». Dopo due anni di rumors, correrà per la seconda volta verso la poltrona più importante d’America alla Casa Bianca.  Lo ha fatto sapere con un video di due minuti. Leggi qui
POLITICHE ECONOMICHE A CONFRONTO – IN BREVE

DONALD TRUMP (14 giugno 1946) – Grand Old Party

  • Protezionismo-isolazionismo
  • Anti-globalizzazione
  • Contro gli Usa nella World Trade Organization
  • Stampare più moneta come strategia per risanare il debito
  • Sfida alla Cina
  • Rialzo delle tariffe commerciali
  • Rinegoziazione singola dei trattati: ritirare gli Stati Uniti dal Nafta, il North America Free Trade Agreement, (o modificarne i termini), e feroce critica del TPP, Trans-Pacific Partnership
  • Penalizzazione delle aziende che spostano le loro attività all’estero
  • CONTRO il reddito minimo federale
  • CONTRO l’immigrazione illegale propone: il rimpatrio forzato di 11 milioni di persone e la costruzione di un muro al confine con il Messico
  • Agevolazioni fiscali per la classe media
  • Eliminazione dell’Obamacare
  • Politica energetica pro-crescita
  • Energia: fonti fossili
  • Potenziamento dell’industria
  • Stop al tetto di spesa per la Difesa

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