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mer 22 febbraio 2017

SOTTO LA COLTRE DEL QUANTITATIVE EASING

Lo stato di calma forzata e forzosa imposto dal Quantitative easing e dai tassi negativi: una situazione innaturale in cui si riesce a fermare l’entropia. Eppure qualcosa si muove: lo spread della Francia è il doppio di quello dell’Austria, lo spread spagnolo è circa il doppio di quello francese e a sua volta lo spread italiano è un po’ meno del doppio di quello spagnolo.

Mercati congelati in una surreale quanto innaturale quiete: è come se non ci fosse più volatilità in un sistema chiuso, che si è messo in una situazione di stand by.
La fisica ci insegna che il mondo è destinato al disordine, condannato senza appello dal secondo principio della Termodinamica. In realtà, esiste anche un terzo – e meno famoso principio – che, in una delle varie formulazioni, recita più o meno così: l’entropia di un sistema si avvicina a un valore costante quando la temperatura si avvicina allo zero assoluto. Lo zero assoluto, la grande glaciazione, lo stato di calma forzata e forzosa imposto dal Quantitative easing e dai tassi negativi: una situazione innaturale in cui si riesce a fermare l’entropia.  
Eppure, anche sotto la coltre di neve e ghiaccio, qualcosa si muove…  Lo spread dei titoli governativi francesi rispetto al Bund tedesco è arrivato a 77 punti base. Ancora più evidente la pressione sulla parte breve della curva dove siamo a quasi 45 punti: praticamente l’intera curva transalpina gira agli stessi spread dell’Irlanda.
Approssimando un po’ i numeri possiamo scattare, oggi, la seguente fotografia ai livelli degli spread contro il Bund: lo spread della Francia è il doppio di quello dell’Austria, lo spread spagnolo è circa il doppio di quello francese e a sua volta lo spread italiano è un po’ meno del doppio di quello spagnolo (205 bp vs 138) – con una forbice che si è andata progressivamente allargando in maniera costante nell’ultimo anno – ed è la metà di quello del Portogallo.
La Grecia, unico Paese fuori dal programma di QE della Banca centrale europea, ha uno spread pari a 10 volte quello della Francia, 5 quello della Spagna, 3 quello dell’Italia e poco meno del doppio di quello portoghese. Tutto questo nonostante l’ampia e soffice coltre che ricopre il vecchio continente…
Quando il primo sole primaverile inizierà scaldare l’aria e sciogliere la neve, rompendo l’incantesimo, sarà interessante vedere cosa c’è intrappolato sotto.
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