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mer 1 giugno 2016

VISCO: “SULLA CRESCITA SI PUÒ E SI DEVE FARE DI PIÙ”

1 GIUGNO 2016 – “Si deve, e si può, fare di più”. E’ questo il messaggio lanciato ieri da Ignazio Visco durante la presentazione della relazione annuale di Bankitalia. Il dato di fondo – “quasi una famiglia su cinque dichiara una situazione di forte difficoltà economica” – impone di fare i conti con il fatto che “la ripresa è ancora da consolidare” visto che rimangono “deludenti le valutazioni sul potenziale di crescita della nostra economia”. Per sostenere una ripresa più rapida e duratura è dunque necessario “il rilancio di investimenti pubblici mirati, anche in infrastrutture immateriali, a lungo differiti”. E, dice il Governatore, “sono importanti un’ulteriore riduzione del cuneo fiscale gravante sul lavoro, il rafforzamento di incentivi per l’innovazione, il sostegno ai redditi dei meno abbienti”. La Banca d’Italia, ha proseguito Visco, è attivamente impegnata su diversi fronti: dal consolidamento dell’azione di vigilanza su trasparenza e correttezza dei comportamenti degli operatori, all’attenzione riposta sulla qualità dei servizi offerti; dal potenziamento dell’Arbitro Bancario Finanziario all’analisi delle segnalazioni provenienti dai clienti in materia di comportamenti scorretti, passando per il rafforzamento della cultura finanziaria dei cittadini, “per la quale sono necessari un disegno nazionale, uno sforzo corale, un impegno di lungo periodo”. Di seguito, la relazione del governatore per punti.
CREDITI DETERIORATI «Se ci fai caso, il mercato degli NPL è come il lavaggio del sangue…. Ripulisce il sistema», I Diavoli
“Per le banche di dimensioni minori i problemi derivanti dall’elevato ammontare di esposizioni deteriorate, dalla scarsa diversificazione delle fonti di ricavo e dalla necessità di adeguarsi agli sviluppi della tecnologia potranno essere acuti. In più casi andranno affrontati impostando per tempo operazioni di aggregazione che sfruttino economie di scala e di scopo, la cui entità può essere rilevante. È necessario procedere speditamente in questa direzione, superando vecchie logiche di mero presidio del territorio che hanno sovente contribuito ad acuire, anziché attenuare, le difficoltà dell’economia reale e delle stesse banche. […] I crediti deteriorati sono elevati, la redditività è bassa. Pure, è diffusa la determinazione a superare le difficoltà e ritornare a servire con profitto l’economia. Gli interventi sulle sofferenze, in atto e in prospettiva, sono importanti; la nostra valutazione di quanto si è cominciato a fare è positiva; bisogna procedere con coraggio e veduta lunga. La Banca d’Italia è impegnata, con il Governo e gli intermediari, a far sì che questi interventi siano, sul piano tecnico e regolamentare, il più possibile efficaci. Sono però necessari, per ridurre al massimo i rischi di crisi, azioni rapide, mutamenti strutturali, profonde revisioni organizzative, attenzione costante alla qualità dell’alta dirigenza”.
LA MORTE CLINICA DELL’EUROPA «Segnali molteplici indicano come la nuova crisi rischi di compromettere le fondamenta del progetto di unione europea», I Diavoli
“La costruzione europea avanza con passi graduali, via via più impegnativi. In materia economica e finanziaria il trasferimento di sovranità, specie negli ultimi anni, è stato importante. Sarebbe in effetti illusorio credere di poter governare l’economia e la finanza, le cui dimensioni globali sono manifeste, nel ristretto ambito dei singoli paesi europei. La costruzione, però, è irregolare, incompleta; richiede, per la sua stessa sostenibilità, di essere integrata con gli elementi mancanti”.
LA PARTITA DEI MIGRANTI «La chiusura del Brennero isola Italia e Grecia. Ma senza integrazione il risultato sarà come un crollo dei mercati», I Diavoli
“Oggi ogni progresso si rivela più difficile. La ferita della crisi, l’ansia generata dalle tensioni geopolitiche – con l’emergenza dei migranti, con guerre civili in aree a noi vicine – fanno risorgere nei sentimenti di molti cittadini europei, talora nei governi che li interpretano, timori e pregiudizi che si credevano sepolti. La diffidenza genera disaccordo. […] Benessere e sicurezza sono beni primari: il tentativo di garantirli dando alle sfide globali risposte frammentate, di tenere le minacce fuori dell’uscio di casa tornando a erigere barriere nazionali ha però ben poche probabilità di riuscita; causa danni certi e ingenti”.
POLITICHE MONETARIE «Il Quantitative easing è un dispositivo parziale, caratterizzato da un rapporto quasi schizofrenico, con la realtà», I Diavoli
“Durante la crisi, il compito di proteggere la stabilità dell’area dell’euro è ricaduto quasi interamente sulla politica monetaria, per la persistente debolezza degli altri elementi della costruzione istituzionale, solo tardivamente e in parte corretti. Non è facile recuperare la fiducia, la condivisione; né si possono ignorare i motivi di fondo che animano nelle opinioni pubbliche la protesta, la contestazione delle istituzioni politiche, specie di quelle europee”.
EUROPA ANNO ZERO «I Balcani si stanno trasformando in un avamposto ottomano sull’Adriatico», I Diavoli
“Altiero Spinelli moriva a Roma trent’anni fa. La sua vita è stata una testimonianza ininterrotta della convinzione che la sua generazione, quella che aveva scatenato e sofferto le guerre fratricide europee del ventesimo secolo, avesse il dovere di superare per sempre le divisioni con l’unione degli stati europei democratici. L’Europa lo riconosce tra i suoi padri fondatori. Per riprendere le parole del Manifesto di Ventotene, il documento che Spinelli redasse oltre settant’anni fa con i suoi compagni di confino, ancora serve un’unione che “spezzi decisamente le autarchie economiche”; un’unione che riparta dai valori fondamentali del progetto europeo: pace, libertà, uguaglianza, promozione del benessere”.

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