La beffa ritorna, il mito continua. “Luther Blissett House” è il nome che svetta sul portone d’ingresso dell’edificio pronto a ospitare diciassette famiglie. È una casa popolare che sorge sulle macerie del welfare state britannico smantellato a colpi di mercato e competizione, e l’ha fatta costruire proprio lui, il nome multiplo in persona.
In reporting the exit polls, which will then prove to be all too accurate, the compassed BBC presenter uses the word “catastrophe”. The Tories triumph, Jeremy Corbyn resigns and Boris Johnson announces that Brexit is imminent. The second leg of The Devils’ journey at the end of the British night, indeed: at the beginning of the end for the UK.
Se “la zattera di pietra” di José Saramago si staccava dal continente e vagava nell’oceano per inseguire l’utopia, l’isola di cemento britannica dichiara la sua separazione dall’Unione Europea da immobile, pronta a essere inghiottita dallo stesso capitale finanziario che ha generato questa frattura. La terza tappa del viaggio dei Diavoli, giù nell'abisso britannico, attraverso le sue sabbie mobili
Nel riportare gli exit poll, che poi si riveleranno fin troppo accurati, il compassato presentatore della Bbc usa la parola “catastrofe”. I Conservatori trionfano, Jeremy Corbyn si dimette e Boris Johnson annuncia che la Brexit è imminente. La seconda tappa del viaggio dei Diavoli al termine della notte britannica, anzi: al principio della fine dell'UK.
"Brexit" è la parola chiave che attraversa il paese. Contro l’Europa che inietta migranti nelle vene dell’isola. Contro l'altro da sé, l’antagonista, il nemico. Il fattore esterno che permette una de-responsabilizzazione generale e diffusa. La prima tappa di un viaggio dei Diavoli al termine della notte britannica, mentre le elezioni sono alle porte, insieme all'inverno più gelido e tetro.
Dopo il punk di rottura, la “spice-mania” come effigie del riflusso politico, dell’addomesticamento culturale e dell’individualismo spinto. Nel “Brit Pop” c’era questa smania di essere al centro del mondo, ritrovare la centralità perduta mettendo in bella mostra l’Union Jack. Nessuno poteva immaginare, però, che quei segni sarebbero stati l’inizio della fine, sancita dai rigurgiti reazionari e il
Ogni volta che una fase di entusiasmo e sviluppo espansivo è seguita da una crisi dello stesso capitalismo, il sistema reagisce contraendosi a riccio e alimentando, per tenere a bada il conflitto di classe, una lotta tra poveri attraverso la retorica di una presunta identità nazionale da riconquistare.
Ieri era l’onda lunga del riflusso politico, la risacca depressiva degli ’80 inoltrati, il paradigma thatcheriano messo a sistema, la dissoluzione del welfare-state, il mantra del produci-consuma-e-crepa dei ’90. La socialità ridotta a individualismo spinto nella formula carrieristica di tante monadi imprenditrici di sé stesse, oppure trincerata dentro l’immaginario di un nucleo familiare alla Mul