Decodificare il presente, raccontare il futuro

MONITOR


mer 11 agosto 2021

LITIO

Cuore pulsante delle batterie, moto immobile che anima i nostri smartphone, tablet, computer e qualsiasi tipo di device tecnologico. Viene estratto nelle saline in cui muoiono di fame e lavoro uomini, donne e bambini. Per assicurarsene una riserva, si instaurano e rovesciano dittature, si lanciano bombe. È la guerra del litio, bellezza.

Materia [matèria]. Dalla definizione on-line dell’enciclopedia Treccani: «nell’accezione più generica, ciò che costituisce tutti i corpi, la sostanza fisica che, assumendo forme diverse nello spazio, può essere oggetto di esperienza sensibile, ed è in generale concepita come esistente indipendentemente dalla coscienza individuale».

Oggi, il tempo per concepire le materie al di là della coscienza individuale e collettiva volge al termine.


litio

Zang Tumb Tumb. Futuro, progresso, macchina, tecnologia, automazione. Fine del lavoro, fine dello sfruttamento, fine della miseria e delle malattie. Avanti, la direzione è una sola: semplice e lineare. Come il tempo che scorre in un’unica direzione, verso le magnifiche e progressive sorti del Sol dell’avvenire. Il litio a venire.

Pic Pac Pum Tumb. Futuro, progresso, macchina, tecnologia, automazione. Il futuro è morto, è collassato nel presente. Ce lo ricorda un tecno-entusiasta, immagine tempo, rappresentazione plastica di questa epoca dove il futuro è un fossile sepolto sotto le rovine di un bunker preistorico che emerge dalle nebbie del passato.

Zip2, PayPal, Tesla, Space X, Solar City, Hyperloop, OpenAI, Neuralink. Qui c’è Tommaso Marinetti oltre Tommaso Marinetti. La poesia del divenire: il sogno tecnologico, l’incubo tecnocratico. Sono le aziende di Elon Musk, 49 anni, patrimonio netto: 98,5 miliardi di dollari americani. Nessuno è libero dalla malattia, il mondo è prigioniero della pandemia. Causa nostra, cosa nostra. Mentre con il lockdown l’economia reale collassava e la disoccupazione raggiungeva picchi mai visti, i ricchi sono diventati ancora più ricchi. Elon Musk ha quasi raddoppiato il suo patrimonio.

Il capitale estrae e accumula valore dall’essere umano attraverso il lavoro della macchina, di cui detiene la proprietà. Ce lo ricorda Karl Marx nei Grundrisse. Il capitale si appropria della conoscenza comune, la espropria, non la restituisce. La tiene per sé, la trasforma in plusvalore cognitivo, fa progredire la macchina. Abbandona l’essere umano. Futuro, progresso, macchina, tecnologia, automazione. Il futuro è gestito dalla macchina, che si nutre del sangue e della carne dell’essere umano. Ce lo ricordano George Romero e le sorelle Wachowski.

Il progresso dell’essere umano è sempre avvenuto attraverso l’estrazione di valore dalla terra che ha abitato. Prima per la sopravvivenza, poi per l’accumulazione, infine per la capitalizzazione. Al seguito di Marco Aurelio o Gengis Khan, della Compagnia delle Indie o della flotta portoghese, l’umanità ha attraversato fiumi e steppe, monti e mari, alla ricerca di materie da estrarre. Fino a darsi dei confini, più o meno stabili, più o meno eterni.

Poi le risorse sono finite. Allora l’essere umano si è rivolto al suo simile, ha cominciato a estrarre valore dal corpo: nuovo terreno di conquista e spoliazione. Poi l’essere umano è finito. Allora la macchina ha cominciato a estrarre valore dall’essere che le ha costruite. Li chiamano Big Data, sono la trasposizione algoritmica delle azioni, dei movimenti, dei comportamenti, delle emozioni e dei desideri dell’essere umano. Sono il plusvalore di cui si nutre la macchina.


Flic Flac Zing Zing Xciaaack. È questa la nuova materia prima da estrarre. La linfa vitale del progresso tecnologico. Ma il tempo non è lineare, le sorti non sono magnifiche né progressive. L’automazione non esiste. La dieta del capitale va bilanciata, avanti e indietro, nemmeno l’essere umano basta più alla macchina. La terra, i suoi frutti. L’umanità, le sue radici. Li 3, ecco il nuovo nutrimento. Gli atomi di litio sono tra i più semplici della tavola periodica, sono costituiti da tre protoni e tre elettroni. È il metallo più leggero in assoluto. È delicato, impalpabile, etereo. Effimero. È fondamentale. Costituisce le fragili fondamenta del presente, sospeso tra passato e futuro.

Il litio è il cuore pulsante delle batterie, del moto immobile che muove i nostri telefoni, computer, mezzi elettrici, muove qualsiasi tipo di device tecnologico. Muove le macchine. Muove il cielo, la terra e le altre stelle. Bambini africani che muoiono di fame, fatica, miseria e malattia nelle miniere di cobalto, indigeni latino americani che crepano di fame, freddo, miseria e malattia nelle saline di litio. Per mandare vanti la nostra società: la macchina tenuta in vita dall’energia della batterie di litio.

Vampe. Vampe. Vampe. Vampe. Il litio non è il petrolio del ventunesimo secolo. È oltre. Il premio Nobel per la Chimica 2019 è di John B. Goodenough, M. Stanley Whittingham e Akira Yoshino. Hanno sviluppato le batterie agli ioni di litio. l telefonino con il quale ci teniamo in contatto nel lockdown della grande malattia funziona grazie alla malattia dei bambini africani e degli indigeni latinoamericani. Il litio non è una risorsa, è la risorsa. Metallo leggero, delicato, impalpabile, etereo, effimero. Scatena guerre, instaura o rovescia dittature, ribalta equilibri economici e geopolitici.

Quando non serviva, il litio si trovava in Australia, Stati Uniti, Europa centrale. Ora che è fondamentale si trova in America Latina. Bombe, fucili, granate, esplosioni, carri armati, assalti a palazzi distrutti. Terra devastata e umanità martoriata.

Tumb Tumb. Granate protese strappare con schianti capigliature tenebre. Zang Tumb Zang Tuuum Tuuumb. Orchestra dei rumori di guerra gonfiarsi sotto una nota di silenzio tenuta nell’alto cielo. Salar de Atacama, Salar del Hombre Muerto, Salar de Uyuni. Cile, Argentina, Bolivia. Negli immensi deserti di sale presso cui nel XVII secolo gli attrezzi dei conquistadores estraevano argento, oggi enormi macchine automatiche grazie a nuove raffinate tecniche estraggono litio.

Conquistano la leggerezza, s’impadroniscono dell’effimero, sigillano le fondamenta del presente. Ce lo ricorda Elon Musk, in un tweet, poi cancellato. Prima una semplice considerazione sulle ultime mosse economiche di Donald Trump. Poi, a corredo di una risposta che lo invitava a organizzare insieme all’amministrazione USA un colpo di stato in Bolivia per impadronirsi del litio, la risposta. Faremo colpi di stato dove e quando ne avremo bisogno. Per il litio.


Zang Tumb Tumb. Litio. Estrazione di materie prime, mutamento dell’equilibrio e dell’ecosistema. Causa nostra, cosa nostra. Virus, malattia, contagio, morte, recessione, guerra. Effetto nostro, cazzi nostri. Spoliazione, del sangue del pianeta e di chi lo abita. Chi ha cominciato? Quando? Le vene aperte dell’America Latina, per sempre. Futuro, progresso, macchine, tecnologia, automazione. Zang Tumb Tumb. L’uomo, la terra, la guerra. Nulla è cambiato. Il futuro è alle spalle del presente, il passato non è mai stata la luce in fondo al tunnel. Altro che libertà, fine del lavoro, dello sfruttamento, della miseria e delle malattie. Estrazione, spoliazione: è l’automazione. La guerra: è il litio, bellezza.
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