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TREDICESIMO-PIANO


mer 9 novembre 2016

2017: L’ANNO DEL CAOS

"Hillary o Trump" è una variabile che non ci preoccupa. L'incognita da governare è il 2017. Non è più il 2007, quando avevamo la paura dalla nostra parte, ed eravamo liberi di fare e disfare. Tutto è cambiato. Il 2017 sarà l'anno in cui dovremo sciogliere nodi rimasti troppo a lungo insoluti: per evitare che i fantasmi del passato diventino mostri di un futuro ingovernabile. Dice la Bibbia che il giorno 17 ‘eruppero tutte le sorgenti del grande abisso e si aprirono le cateratte del cielo’.

“Hillary o Trump” è una variabile che non ci preoccupa. L’incognita da governare è il 2017.
Sull’Atlantico soffiano – impetuosi – i venti del cambiamento. Le contraddizioni aperte dalla grande crisi degli anni Zero annunciano l’esplosione imminente.
La politica monetaria globale ha stabilizzato i debiti degli Stati, ma adesso comprime la volontà di profitto.  
La lotta alle disuguaglianze ormai muove milioni di donne e uomini.  
L’Occidente è prigioniero della lotta permanente tra il populismo nelle sue molteplici forme e il conservatorismo moderato di chi ha ancora qualcosa da perdere.
L’argine è debole. L’anomalia è costante: si è espressa nel referendum del Brexit, nella nomination di Trump, nel caos sistemico delle politiche europee.
Secondo un vecchio adagio, il battito d’ali di una farfalla può scatenare un uragano dall’altra parte del mondo. Esistono forze imperscrutabili con cui siamo costretti a confrontarci. La continuità può essere minata.  
Quando due aree di depressione si fondono, nasce una tempesta perfetta. Un nuovo uragano sta per abbattersi sull’Occidente. Il 2017 può essere il tempo dell’apocalisse.
Dieci anni dopo la tempesta dei sub-prime, l’onda lunga della Crisi rischia d’intercettarne un’altra, ben più pericolosa: quella che porta con sé le macerie di decenni di globalizzazione. 
Non è più il 2007, quando avevamo la paura dalla nostra parte, ed eravamo liberi di fare e disfare.
Tutto è cambiato.
Il 2017 sarà l’anno in cui dovremo sciogliere nodi rimasti troppo a lungo insoluti: per evitare che i fantasmi del passato diventino mostri di un futuro ingovernabile.
Dice la Bibbia che il giorno 17 ‘eruppero tutte le sorgenti del grande abisso e si aprirono le cateratte del cielo’.  
Eppure dal diluvio universale vennero opportunità, il cataclisma fu anche rigenerazione.
Il Tredicesimo piano si affaccia sulla tempesta in arrivo. Ma non sarà solo il caos su New York City e l’America, sull’Occidente e sul mondo intero. Perché noi salveremo l’1% del pianeta, i detentori della civiltà. Non esistono alternative, non esiste niente fuori dal nostro ordine.”


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