Decodificare il presente, raccontare il futuro

TREDICESIMO PIANO

I diavoli è un romanzo di Guido Maria Brera che indaga l’alta finanza come dispositivo di controllo politico. Non racconta la Manhattan yuppie e rampante degli Ottanta, e nemmeno gli eccessi di The Wolf of Wall Street. Dipinge, invece, un affresco dei mercati globali all’indomani del crac dei mutui subprime e durante la grande crisi che è seguita, ai tempi dell’attacco ai debiti sovrani della periferia europea. I diavoli porta a galla le più profonde contraddizioni della società in cui viviamo, anticipando alcuni dei nodi cruciali del futuro. L’universo narrativo del romanzo ha continuato a vivere oltre le pagine del libro espandendosi nell’omonimo sito attraverso la sezione del Tredicesimo Piano. Qui il racconto si snoda grazie a tre personaggi chiave: Derek Morgan, il “generale” delle Borse intercontinentali, guidato soprattutto dall’ansia di difendere - a qualsiasi costo - lo status quo, l’incarnazione del potere; Bruno Livraghi, il cinico raider che guida uno dei più importanti hedge funds americani, l’incarnazione del profitto; e Philip Wade, un intellettuale malinconico figlio del Novecento che insegna storia contemporanea al Birkbeck College di London City, l’incarnazione della classe media vittima della grande crisi e dei lavoratori travolti dalla tempesta finanziaria. Li ritrovate tutti qui, nella nota formula della fiction o in quella più spiazzante delle “fanta-interviste” a raccontarvi il mare in bufera della contemporaneità. Buona “navigazione”.

IL NUOVO ORDINE DIGITALE

Phil osserva la sagoma solitaria sul molo, la sua figura piccolissima e immobile davanti ai volumi di metallo che giganteggiano tutt’attorno, regolati dal nuovo ordine digitale. Francis Fukuyama disse che la Storia era finita e che “l’ultimo uomo” sarebbe stato il prototipo del liberale. Si sbagliava: forse il vero “ultimo uomo” non lo conosciamo ancora, ma sappiamo bene che il suo ha fallito.

IL GRANDE INCUBO DI DOMINIC MORGAN

L’assalto lanciato dalla community di Reddit per far schizzare le azioni di GameStop e altri titoli ha minato le fondamenta della vecchia finanza e sembra stia riscrivendo le regole del gioco. Dominic Morgan, che all’ombra delle crisi e nel caos generale ha sempre dormito sonni tranquilli, sapendole ribaltare a suo favore, adesso fatica ad assopirsi. Non riesce a distogliere il pensiero da un gran

MAKE AMERICA VIRGIN AGAIN

L’America si risveglierà indignata e vergine. Il pubblico si illuderà, davanti al palcoscenico libero, di prepararsi ad assistere a qualcosa di nuovo. Dominic Morgan lo sa, e sorride sapendo che tutto ricomincerà da capo: una replica dopo l’altra, un loop continuo di rinnovamento e restaurazione.

«IL DEBITO, DISPOSITIVO DI POTERE». DAL DIARIO DI PHILIP WADE

Il diritto al fallimento non esiste più, perché l’indebitamento è l’architrave di questo sistema. E la finanza “del Covid” va nella stessa direzione: erogare sussidi per tenere in vita il ciclo del debito. Nel frattempo l’equity è detenuta dall’1% della popolazione mentre ciò che c’è da saldare è ben spalmato sul restante 99%.

IL RITORNO ALLE CITTÀ-STATO

Jung diceva che le malattie rappresentano i nuovi dèi: sono destituenti e costituenti, ci governano. Smart working, sospensione di eventi, crollo del turismo: la pandemia ha messo a nudo le contraddizioni delle Global Cities. Ma occhi attenti possono scorgervi la possibilità di ribaltare la crisi in occasioni di successo. Lo sa bene Dominic Morgan, che nel ritorno alle Città-Stato vede l’inizio di

C’ERA UNA VOLTA MASSIMO RUGGERO

Arrivai a Londra all’inizio dei ’90. La mia fame di vita pulsava al ritmo dei palazzetti vittoriani di Kensington e Notting Hill ancora pieni di squatters: sembrava impossibile che potessi saziarmi. Mi lasciavo alle spalle la città eterna, con la sua atmosfera incantata e le università attraversate dalle utopie del movimento. Sceglievo il realismo lampeggiante della City, l’inarrestabile ascesa, l

DAL DIARIO DI PHILIP WADE

L’università era il mio osservatorio privilegiato sui grandi mutamenti della società. Ma fuori, intanto, Wall Street dominava la scena. Le bolle finanziarie riempivano l’aria come le bombe delle cosiddette “guerre umanitarie”. Con amarezza e disincanto, vedevo i ruggenti anni Novanta porre le basi per un grappolo di contraddizioni che sarebbero esplose nel decennio successivo.

Essere Dominic Morgan

Anni ’90: fin de siècle, ruggente e irripetibile. Tutto stava cambiando, era alle porte una vera e propria rivoluzione: culturale, tecnologica, economica. Prendeva forma qualcosa di cui stentavo a riconoscere i precedenti. Mi sentivo al centro del mondo, pronto a scolpire il mio nome nel futuro. E avevo ragione.

IL BIVIO: RESTAURAZIONE O RIVOLUZIONE

Philip Wade ha sessant’anni, una cattedra di Storia contemporanea al Birkbeck College di Londra, il celebre istituto di ricerca di Eric Hobsbawm, e ha vissuto molte vite. Figlio della working class di Liverpool, studente di letteratura a Oxford, allievo di Federico Caffè a Roma, oggi è incline alla malinconia: sogna ancora un mondo animato dai lumi della ragione e dai principi di uguaglianza. Appr

CARA EUROPA

Una nuova guerra divampa, e il nemico sembra invisibile: un virus estremamente piccolo e silenzioso, ma che irrompe nelle nostre vite come una pioggia di granate. Per vincere questa guerra, cara Europa, devi mettere al centro solidarietà e fratellanza, altrimenti crolleremo. Riflettici bene, cara Europa. Se non agisci, avrai tradito i sogni, le aspettative, i bisogni di tutti noi. Sarà l’ennesima

LA FINANZA DEL VIRUS

Philip Wade ha sessant’anni, una cattedra di Storia contemporanea al “Birkbeck” College di Londra, il celebre istituto di ricerca di Eric Hobsbawm, e ha vissuto molte vite. Figlio della working class di Liverpool, studente di letteratura a Oxford, allievo di Federico Caffè a Roma, oggi è incline alla malinconia: sogna ancora un mondo animato dai lumi della ragione e dai principi di uguaglianza. So

IL VIRUS DELLA GLOBALIZZAZIONE

Philip Wade ha sessant'anni, una cattedra di Storia contemporanea al “Birkbeck” College di Londra, il celebre istituto di ricerca di Eric Hobsbawm, e ha vissuto molte vite. Figlio della working class di Liverpool, studente di letteratura a Oxford, allievo di Federico Caffè a Roma, oggi è incline alla malinconia: sogna ancora un mondo animato dai lumi della ragione e dai principi di uguaglianza. So

IL CIMITERO DEL POVERO YORICK

Ora che il voto ha espresso un responso così netto, Jeremy Corbyn si è trasformato politicamente nei poveri resti del buffone Yorick che Amleto trovò al cimitero. Il suo scherzo – portare il socialismo in Gran Bretagna – è già finito. Rimangono le tavole di William Heath, magnifiche sorti e progressive di ciò che poteva essere e non è stato. Philip Wade osserva la chimera futuristica, metà cavallo

Punt e Mes: oltre la farsa populista

Abbiamo incontrato Philip Wade per scambiare due chiacchiere in merito al negoziato sul “fondo salva-Stati” che sta affrontando il governo italiano. Ossia: per fare chiarezza e leggere gli eventi al di là della farsa populista che sta mondando attorno.

TERTIUM NON DATUR

Trarre profitto da una grande crisi è il tocco magico di Bruno Livraghi. Così si mosse ai tempi della guerra ai debiti sovrani della periferia europea, e così si è mosso quando montò il trade-monstre dei crediti deteriorati che gravavano sui bilanci delle banche italiane. Per questo, quando si parla di “spread”, Livraghi sa spiegare bene le regole del gioco: forzare la mano, per testare i limiti,

GENOVA, SPECIAL SITUATION

Alzare un profitto da una crisi è il tocco magico di Bruno Livraghi. Dove tanti vedrebbero rovina e macerie, lui vede un’occasione per aumentare gli utili. Livraghi sembra aver trasferito sulla street, come in gergo vengono chiamati i mercati, la massima del presidente Mao, che recitava: «Grande è la confusione sotto il cielo, la situazione è eccellente.» In questo caso il cielo è quello di Genova

UNA FEROCE CONTINUITÀ

Philip Wade ha sessant’anni, una cattedra di Storia contemporanea al “Birkbeck” College di Londra, il celebre istituto di ricerca di Eric Hobsbawm, e ha vissuto molte vite. Figlio della working class di Liverpool, studente di letteratura a Oxford, allievo di Federico Caffè a Roma, oggi è incline alla malinconia. Fantasma di un tempo che non c’è più, uomo del Novecento, sogna ancora un mondo di ugu

ITALIA, LOSE-LOSE SITUATION

Ritenuto per molto tempo l’enfant prodige della comunità finanziaria londinese, Bruno Livraghi è il responsabile della sede britannica di M*** L***, prestigioso hedge fund statunitense. Nonostante si divida tra le due sponde dell’Atlantico, Livraghi non ha mai perso di vista le vicende del suo Paese d’origine, l’Italia, dove è nato quarantacinque anni fa e dove si è laureato all’università “Boccon

RAP CONTRO TRUMP

Trump è un avvertimento rivolto al genere umano, è un viaggio andato storto, un brutto trip da cui fuggire. È il backmasking della “democrazia”: falla girare al contrario e ascolterai “fascismo”. Trump è una chiamata alle armi. Occorre seguirlo nelle sue accelerazioni fulminee, rispondergli qui e ora, oggi e domani, ogni volta che un diritto è calpestato e una conquista negata, in ogni momento in