Decodificare il presente, raccontare il futuro

VISIONI


gio 23 febbraio 2017

SANDERS PRESIDENT

20 gennaio 2017: Bernie Sanders giura come 45esimo presidente degli Stati Uniti. L’America svolta a sinistra. Inizia un tempo nuovo. Stop alla delocalizzazione selvaggia, al dumping fiscale e salariale, implementazione della riforma sanitaria, riconoscimento universale e incondizionato del diritto alla salute. Comincia la globalizzazione dei saperi e dei mestieri. L’accordo con il Messico, l’abbattimento delle frontiere, il blocco degli oleodotti Keystone XL e Dakota Access, la pace duratura con l’Iran, le trattative con la Cina. Un libro misterioso, però, minaccia il nuovo ordine democratico. Narra di un presente alternativo in cui il miliardario newyorchese Donald John Trump ha vinto le elezioni presidenziali. Sulla falsariga de L’uomo nell’alto castello di Philip K. Dich un racconto da un altro piano del multiverso…

61. Chung Fu – La Verità Interiore Al di sopra del lago è il vento: l’immagine della verità interiore. Così il nobile discute le cause penali Per sospendere le condanne a morte.
Osservo attonito i sessantaquattro steli di bambù sparsi sul tavolo di legno verde scrostato e rimugino mentalmente il significato dell’esagramma numero sessantuno. La verità dipende dal fatto che il centro è qualcosa di reale, di solido, dice il Libro dei Mutamenti. Poiché l’idea fondamentale è che con la verità interiore si trasforma tutto un impero, il posto d’onore è la premessa indispensabile per quest’impresa, aggiunge con una certa forza persuasiva.
Ma c’è qualcosa che non mi convince.
Prendo in mano il bicchiere di whisky. Scuoto la testa.
Attraverso il liquido oleoso e torbato leggo il titolo della pagina aperta web sul portatile: La cavalletta non si alzerà più.
Le piaghe d’Egitto.
Il decimo libro dell’Esodo. L’ottava piaga.
«Stendi la mano sul paese d’Egitto per mandare le cavallette: assalgano il paese d’Egitto e mangino ogni erba di quanto la grandine ha risparmiato!»
Ma che cazzo sta succedendo?
Solo, nella stanza d’albergo, vedo cavallette uscire da ogni fottuta parete.
Poche ore prima ho visto sulla Cnn il discorso di Bernie Sanders a Standing Rock. Lì dove, al termine del suo secondo mandato Obama, si ricordava perché era stato eletto e bloccava gli oleodotti Keystone XL e Dakota Access, il fracking, la devastazione ambientale. Lì, nel luogo simbolo, circondato dai Sioux, dove Bernie faceva il bilancio del suo primo mese da quarantacinquesimo presidente degli stati Uniti d’America.
Come tutti ho pensato al 17 gennaio. Al giorno del suo insediamento.
Alla bellissima Jane con il vestito a fiori che ballava con Michelle: una hippy e una nera che mostravano la qualità della danza all’intera nazione. Sembrava un libro di Thomas Pynchon! Sembrava di essere tornati agli anni Sessanta! Cazzo!
Bernie il presidente più amato di sempre. Bernie che cresce ogni giorno nei sondaggi e una popolazione mai così unita e coesa che si rimbocca le maniche per uscire insieme dalla crisi. Bernie che rifiuta la televisione e i social network, e gira l’America per incontrare la gente di persona. E invita tutti a fare altrettanto.
Bernie che in continuità con Obama oltre alla questione ambientale implementa la riforma sanitaria. Elegge alla Corte Suprema un giudice democratico per intercettare il desiderio libertario del paese in tema di aborto, diritti civili, pena di morte, uguaglianza di genere. Bernie che in ricordo della sua sfidante alle primarie Hilary Clinton, fermata da una malattia, conferma John Kerry a Segretario di Stato e, dopo il capolavoro della pace con l’Iran, avvia i colloqui per quella con la Cina.
Il ricordo di Harry Kissinger sbiadisce, dal Piano Condor al Sistema Colomba. Gli accordi per il libero commercio con Europa, America Latina e Sudest Asiatico rinegoziati da sinistra. Stop alla delocalizzazione selvaggia, al dumping fiscale e salariale. Comincia la globalizzazione dei saperi e dei mestieri. Via libera alla circolazione degli uomini come delle merci. L’accordo con il Messico, l’abbattimento delle frontiere. Sembra di essere in Canada! Sembra di essere tornati agli anni Sessanta! Cazzo!
Poso il bicchiere sul tavolo, di fianco all’I-Ching. E il titolo della pagina lasciata aperta sul portale mi appare ancora più nitido: La cavalletta non si alzerà più.
Le Piaghe d’Egitto.
Il decimo libro dell’Esodo. L’ottava piaga.
«Esse coprirono tutto il paese, così che il paese ne fu oscurato; divorarono ogni erba della terra e ogni frutto d’albero che la grandine aveva risparmiato: nulla di verde rimase sugli alberi e delle erbe dei campi in tutto il paese di Egitto».
Mi torna in mente l’invasione di cavallette in Madagascar nell’agosto 2014, in Russia nell’agosto 2015. Sento odore di cavallette bruciate dappertutto.
Calmati, mi dico. Poso il bicchiere. Ma il panorama dalla finestra di questo squallido Holiday Inn, lo skyline di Chicago devastato da una pioggia incessante, non aiuta. Riprendo in mano i sessantaquattro steli di bambù e li lascio ricadere a raggiera davanti a me.
È un nuovo esagramma.
58. Tui – Il Sereno, il Lago Laghi che riposano l’uno sull’altro: l’immagine del sereno. Così il nobile si riunisce con i suoi amici, per discutere e per esercitarsi.
Il lago che rallegra tutti gli esseri e li ristora, recita il libro. Gli amici, la letizia come strumento migliore per governare lo stato, continua l’I-Ching.
E allora guardo di nuovo fuori dalla finestra, oltre lo skyline di Chicago, oltre la pioggia. Laggiù, dopo il Lago Michigan, dopo il Lago Erie. Dopo Cleveland e Buffalo. Dopo Albany. Lo stato del Vermont.
Dove è nato settant’anni fa Bernie Sanders, il quarantacinquesimo Presidente degli stati Uniti d’America. Dove ancora vivono la moglie Jane e i suoi tre figli. Dove vivono gli amici. L’immensa e gioiosa comunità di volontari che ha reso possibile il miracolo Sanders alla Casa Bianca. La leale e compatta minoranza democratica che l’ha sostenuto e ora lo circonda nelle posizioni di vertice.
Elisabeth Warren, ex senatrice del Massachusetts, sta facendo un lavoro eccezionale come Segretario al Tesoro.
Niente cavallette, nessuna punizione biblica per i giocolieri di Wall Street. Nessuna persecuzione fuori tempo massimo, per gli artefici della crisi del 2008. Semplicemente, l’assunzione di responsabilità da parte dell’intero sistema. La presa di coscienza dei disastri provocati. L’introduzione a tempo di record della Tobin Tax, l’imposta sulle transazioni finanziarie, come cartina di tornasole per i futuri provvedimenti economici.
Un civile come Keith Ellison alla Difesa. Il primo musulmano eletto al Congresso, correva l’anno 2007, messo lì per allentare i rapporti con un miliardo e seicentomila esseri umani nel mondo.
E finalmente, oltre che di ritiro dall’Iraq e dall’Afghanistan, si sente parlare di ritiro dalle basi militari sparse in oltre settanta Paesi, dello smantellamento di un arsenale che conta qualcosa come settemila testate nucleari.
L’esercito che appoggia le mosse di Ellison, i militari fieri di essere parte di un Paese dove è abbandonata la warfare economy ed è introdotto il reddito garantito, regolata la sharing economy, e sono tassate l’automazione del lavoro e il capitalismo estrattivo della Silicon Valley.
Tutto questo è stato possibile solo perché ci abbiamo creduto.
Perché Bernie ci ha fatti tornare a credere.
Bernie ci ha fatto ricordare di essere il paese nato da una rivoluzione democratica, dal basso. Il paese che se proprio non ha salvato da sola l’Europa dal nazismo, come per anni si è raccontato a Hollywood, almeno ha contribuito a farlo. Il paese dove siamo tutti figli di immigrati. Il paese che ha nella sua costituzione il diritto alla felicità, al bene comune.
Il paese dove socialismo è stato troppo a lungo una parola proibita e ora è invece sinonimo di benessere e allegria.
39. Chien – L’Impedimento Sul monte vi è l’acqua: l’immagine dell’impedimento. Così il nobile si volge verso la propria persona e forma il suo carattere
Però c’è questa pagina web: La cavalletta non si alzerà più, che racconta una storia diversa. Non resisto.
Lascio cadere di nuovo gli steli di bambù e rimango esterrefatto.
Il segno trentanove. Dalla contrapposizione nascono le difficoltà, mi ammonisce il Libro dei Mutamenti. Il pericolo sta di fronte, recito a memoria, quasi in trance. Di fronte, lì dove c’è il laptop. Dove brilla la pagina La cavalletta non si alzerà più.
La pagina che racconta una storia diversa.
Racconta della vittoria di un miliardario fascista di nome Donald Trump. Di un governo formato da estremisti di destra. Della nomina alla corte Suprema di un giudice ultraconservatore che mette in discussione quelli che sembravano diritti acquisiti. Della costruzione di un muro con il Messico e del divieto per i musulmani di camminare liberi sul territorio degli Stati Uniti d’America.
Comincio a leggere La cavalletta non si alzerà più. Una pagina strana, nascosta, senza Url, scritta da tale Hawthorne Abendsen.
Una pagina che racconta una storia completamente diversa.
E dove appare un altro libro misterioso, Io sono vivo, voi siete morti, in cui l’autore fittizio Emmanuel Carrère, evidente alter ego di Abendsen, scrive del suo personaggio:
Nel leggere Hannah Arendt, era stato molto colpito da un’idea: che lo scopo degli Stati totalitari fosse quello di tagliare fuori le persone dalla realtà, di farle vivere in un mondo fittizio (…) Naturalmente pensò, l’ipotesi sarebbe stata più plausibile in senso inverso: tutto sommato non c’è ragione perché una democrazia (…) si sforzi di alimentare nella mente delle persone la convinzione di vivere in un regime totalitario; se invece i nazisti avessero vinto la guerra, sarebbe abbastanza facile immaginare che avrebbero cercato di far credere il contrario agli americani, per dominarli meglio. Questi ultimi avrebbero continuato a vivere la loro pacifica vita provinciale e a vantarsi della loro Costituzione, senza sapere di essere in realtà sudditi completamente asserviti al Reich. Anno dopo anno milioni di loro concittadini sarebbero scomparsi senza lasciare traccia, e nessuno ci avrebbe fatto caso, nessuno avrebbe chiesto niente, tanto è potente nell’uomo, appena lo si incoraggia un po’, l’istinto di non sapere.
Accendo la televisione. La Cnn. Il Presidente Bernie Sanders è a New York, sorridente, marcia a fianco del sindaco Bill de Blasio insieme al movimento Black Lives Matters.
Guardo lo schermo del laptop: La cavalletta non si alzerà più.
Impazzisco.
Urlo dal dolore.
In un impeto di rabbia prendo il bicchiere di whisky e lo scaglio contro il muro rosa pastello frantumandolo in mille pezzi. Passa forse un minuto prima che mi alzi per andare a raccogliere i cocci.
Con la mano sanguinante mi avvicino alla porta finestra. Un fulmine illumina a giorno la stanza d’albergo. Mi vedo riflesso nel vetro a figura intera. È allora che vedo un’enorme, fottuta, schifosa, cavalletta.
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