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lun 30 maggio 2016

INQUINAMENTO: LE CITTÀ ITALIANE NON RIENTRANO NEI LIMITI DI LEGGE

30 MAGGIO 2016 – Nei giorni scorsi, 24 Ong italiane hanno scritto al Presidente del Consiglio in vista di un importante incontro che si terrà  il prossimo 1 giugno a Bruxelles nell’ambito delle negoziazioni riguardanti la Direttiva sui limiti di emissione nazionali (NEC). Sarà poi la presidenza olandese dell’UE a dover trovare un accordo con il Parlamento europeo l’8 giugno a Strasburgo.
Tra gli altri, Italia, Regno Unito, Francia e Polonia stanno attualmente premendo per abbassare ulteriormente i già insufficienti obiettivi di riduzione degli inquinanti atmosferici che, secondo le stime della EEB, potrebbero causare 100.000 morti premature in più in tutta l’UE entro il 2030, di cui 30 mila solo in Italia. Con due procedure di infrazione aperte per violazione dei limiti per il PM10 e il biossido di azoto (NO2) e il maggior numero di morti da inquinamento atmosferico in Europa, secondo le organizzazioni coinvolte nell’appello «il nostro Paese deve cambiare la sua posizione che tende al ribasso degli obiettivi nazionali sostenendo invece in sede europea almeno gli obiettivi di riduzione più ambiziosi già votati dal Parlamento Europeo».
«Senza obiettivi ambiziosi a livello nazionale, orientati innanzitutto a ridurre nel più breve termine il gravissimo danno sanitario derivante dall’inquinamento atmosferico – scrivono le associazioni – le città italiane non saranno in grado di ottenere una qualità dell’aria accettabile per i loro cittadini». In questo quadro, spiega Anna Gerometta, Presidente di Cittadini per l’Aria, l’associazione capofila delle adesioni, «anche i Sindaci dovrebbero attivarsi con politiche locali incisive». A questo fine è stato lanciata agli inizi di maggio la campagna #rivoluzionedellaria, legata a un decalogo di impegni vincolanti in materia di inquinamento. «Una buona qualità dell’aria si raggiunge con un complesso di azioni coordinate che intervengono sulle cause e che mitigano gli effetti nell’ambito della mobilità, delle emissioni residenziali, industriali, agricole e del ciclo di gestione dei rifiuti», si legge nel documento già sottoscritto da numerose personalità della cultura, dello sport e dello spettacolo tra cui Dario Fo, Carlo Conti, Caterina Balivo, Geppi Cucciari, Arisa e Filippo Timi.
I tassi bassi sono anticorpi alla distruzione ambientale. Le prossime scommesse saranno “verdi” e post-idrocarburiche. La salvaguardia dell’ambiente diventerà una nuova arma di controllo e un asset strategico – Green Economy?, I Diavoli

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