Decodificare il presente, raccontare il futuro

MONITOR


mar 14 giugno 2016

IL FUTURO DELLE PIATTAFORME TECNOLOGICHE

Si pensi alla violenza con cui le corporation – capaci di operare in perdita grazie all’enorme quantità di capitali – hanno disintegrato la concorrenza sotto-capitalizzata. E non a caso, proprio sotto il vessillo che garrisce al vento della sharing economy, le piattaforme tecnologiche usano la clava di immensi capitali offshore, spesso elusi al fisco e investiti in nuove piattaforme, per colonizzare altri settori di servizi. La fiscalità globale, inoltre, non è ancora in grado di produrre una tassazione omogenea e –  molto spesso – i monopoli tecnologici riescono a garantire prezzi migliori rispetto a soggetti “tradizionali”, oberati da carichi fiscali assai più pesanti. – Postcapitalismo, I Diavoli
14 GIUGNO 2016 – Con un’operazione finanziaria tra le più importanti della storia del mondo hi-tech, ieri Microsoft ha comprato LinkedIn, la piattaforma per profili professionali più grande al mondo, ritagliandosi in questo modo un posto d’eccezione nel paradiso dei social network. Il colosso di Redmond ha staccato un assegno da oltre 26 miliardi, ovvero 196 dollari per azione, il 50% in più del prezzo fissato dalla Borsa. L’operazione dovrebbe chiudersi entro la fine dell’anno, nel frattempo le parti in causa hanno fatto sapere che LinkedIn «manterrà il proprio brand distintivo, cultura e indipendenza» e il Ceo Jeff Weiner rimarrà al proprio posto, ma d’ora in avanti riferirà direttamente al numero uno di Microsoft, Satya Nadella.
Dopo Skype nel 2011 (8,5 miliardi) e Nokia nel 2013 (7,17 miliardi), la compagnia di Redmond ha acquistato ieri a sorpresa LinkedIn per dare un nuovo impulso alla propria strategia aziendale che di recente ha abbandonato la strada del mobile per puntare tutto sul mondo professionale. Dal canto suo LinkedIn è reduce da un rosso pari a 8,4 milioni (questi i dati dell’ultimo trimestre 2015) e dunque gli investitori possono salutare il cambio di proprietà con un sospiro di sollievo. Inoltre, l’acquisto da parte di Microsoft mette almeno per il momento all’angolo Mark Zuckerberg che da tempo ha messo gli occhi sul settore professionale e lanciato il proprio guanto di sfida a LinkedIn con “Facebook at Work”, un servizio in fase di evoluzione che da una parte intende offrire servizi alle aziende, dall’altra mettere in rete i professionisti, veicolando domanda e offerta di lavoro. In questo quadro, il futuro dei social network professionali appare segnato: come sintetizzato da Il Sole 24 Ore “servizi e connessioni in un’unica piattaforma”.
Leggi anche L’ARREMBAGGIO DEL FLASH CAPITALISMO Sei millesimi di secondo possono fare la differenza fra un profitto e una perdita LA DOLCE VITA DELLE MULTINAZIONALI Enormi flussi finanziari nascosti al fisco, miliardi di euro risparmiati in tasse REDDIT, IL SOCIAL INTELLIGENTE Reddit: The Front Page of Internet, questo il nome completo, è ormai in rete da undici anni; tra i fondatori c’è stato anche Aaron Swartz

NEWSLETTER


Autorizzo trattamento dati (D.Lgs.196/2003). Dichiaro di aver letto l’Informativa sulla privacy.



LEGGI ANCHE: