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MONITOR


lun 9 maggio 2016

GLI SCONTRI AL BRENNERO

Muri di terra e muri di mare

«Mi dico che gli imperi sono collassati proprio per la chiusura e gli integralismi, e sono invece fioriti nell’integrazione. Resto fermo e mi chiedo: cos’è la gestione dei flussi migratori se non l’essenza di quella che chiamano biopolitica? Una gigantesca macchina che sorveglia e sottomette, un potere che indirettamente incide sulla carne di milioni di persone. E ogni nuova barriera determina – senza appello e alla lettera – la vita o la morte» – Philip Wade, Muri di terra e muri di mare
9 MAGGIO 2016 – Lacrimogeni e idranti da una parte, fumogeni e bombe carta dall’altra. Sabato al Brennero è andata in scena una nuova giornata di scontri, con circa cinquecento manifestanti a protestare contro la barriera anti-migranti istituita al confine tra l’Italia e l’Austria. Il bilancio, a fine giornata, sarà di 18 militari feriti e 12 fermi. Secondo le ricostruzioni di diversi giornali, gli antagonisti hanno rifiutato qualsiasi trattativa con le forze dell’ordine e l’unico manifesto esibito recitava “Distruggiamo i confini”. La guerriglia che da diverse settimane si consuma al Brennero è diretta conseguenza della decisione, assunta lo scorso 11 aprile, di istituire una barriera di circa 250 metri in provincia di Bolzano. Il governo austriaco ha infatti deciso di intensificare i controlli sul passaggio di migranti al confine con l’Italia anche attraverso una recinzione che di fatto spacca in due l’Europa e mette in crisi gli accordi di Schengen sulla libera circolazione di merci e persone tra i Paesi dell’eurozona.
Il ministro degli Esteri austriaco, Wolfgang Sobotka, ha dichiarato che «al Brennero non ci sarà nessun muro e il confine non verrà chiuso. Se l’Italia fa i suoi compiti non ci sarà neanche bisogno dei controlli». Tradotto: secondo l’Austria il nostro Paese non fa abbastanza riguardo l’attuazione degli accordi di Dublino, secondo i quali il primo Stato membro in cui vengono memorizzate le impronte digitali o viene registrata una richiesta di asilo, è responsabile della richiesta d’asilo di un rifugiato che dovrebbe quindi essere trattenuto o respinto. Tuttavia, la barriera del Brennero ha attualmente un valore soprattutto simbolico: la recinzione copre solo un breve tratto del confine italo-austriaco ed è facilmente aggirabile, anche perché numerosi altri varchi non sono sorvegliati. La partita è insomma in tutto e per tutto politica, con Vienna che fa una parziale retromarcia sul “muro” dopo la dura reazione del governo italiano che nei giorni scorsi ha accusato la controparte di essere «fuori dalla storia e di fare propaganda».
Intanto le recenti elezioni in Austria hanno consegnato a Norbert Hofer, il candidato di FPÖ (il Partito della Libertà Austriaco), il 35 per cento al primo turno e tutto fa supporre che il risultato verrà confermato al ballottaggio, aprendo all’estrema destra la strada verso le prossime elezioni politiche che si terranno nel 2018.
«Adesso Ankara ha mano libera per la repressione del popolo kurdo mentre contratta cifre astronomiche per gestire i migranti siriani usati come moneta di scambio in trattative al di là di ogni spregiudicatezza. La Turchia ha individuato la faglia per terremotare l’Europa. Così ha esercitato pressione sull’odiato nemico greco, impoverito e isolato dalla cecità dei Tedeschi. I Balcani si stanno trasformando in un avamposto ottomano sull’Adriatico». Europa Anno Zero, I Diavoli

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