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VISIONI


mer 6 giugno 2018

IL GIORNO CHE L’EUROPA SALVÒ IL MONDO-PT.3

Quando in Italia abbiamo deciso di non seguire l’esempio della Silicon Valley, di non destinare un’unica area a polo d’innovazione tecnologica, ma di costruire una rete che ri-valorizzasse il vecchio asse portante di un paese fatto di piccoli Borghi e Comuni, in molti ci hanno presi per visionari. Invece, a partire da questa idea di creare una struttura capillare e interconnessa, in cui le migliori intelligenze fossero in connessione costante, l’Europa si è imposta nel mondo come nuova potenza tecnologica. A fronte di questo, e dell’unità politica, economica e fiscale del continente, anche da Levante, il 6 giugno, arriverà il riconoscimento finale. Il tempo del dollaro volge al termine…

«Sì, se il sinistro di Fabio Grosso in semifinale, ai Mondiali del 2006, ha ispirato la Carta di Magonza…» interviene il ministro degli Esteri posando il bicchiere. Il naso sempre più rosso.
«Il reddito universale incondizionato ci ha portato a questo, continua, mostrando il suo smartphone Calvino 5.0.»
«Senza dubbio» conferma il ministro dello Sviluppo Tecnologico, «il riconoscimento della centralità del lavoro cognitivo è stato decisivo. Altrimenti, a dieci anni di distanza, staremmo ancora qui a fare ricerche su Google attraverso i nostri Apple, Samsung o Huawei. E invece abbiamo Calvino, azienda europea di sistemi e innovazioni tecnologiche in grado di competere con i giganti globali. E spesso di superarli.»
«Anche adesso, a Doha» s’inserisce il ministro dell’Economia, «se non ci fossimo presentati con un piano, convincente per tutto il Medioriente, di una rete d’infrastrutture tecnologiche a impatto ambientale sostenibile, non avremmo mai ottenuto gli accordi di pace per la Siria.»
«Per svuotare gli arsenali bisogna riempire i granai, diceva un vostro Presidente» conclude il francese, rivolto alla collega italiana. «L’Europa è stata in grado di provvedere a questo.»
Documento 4 
***Estratti*** dal discorso di presentazione.
Inaugurazione del nuovo polo informatico.
Terni, 13 aprile 2012.
[…] “Sostenibile”, questa è parola chiave […] Le migliori menti della rete italiana hanno lavorato duramente per la creazione di una struttura del tutto autosufficiente dal punto di vista energetico. Nulla è sprecato. Tutto è riciclato e funzionale al fabbisogno dell’intera struttura. […]
Quando in Italia abbiamo deciso di non seguire l’esempio della Silicon Valley, di non destinare un’unica area a polo d’innovazione tecnologica, ma di costruire una rete che ri-valorizzasse il vecchio asse portante di un paese fatto di piccoli Borghi e Comuni, in molti ci hanno presi per visionari, per non dire nostalgici.
Invece, le possibilità offerte dalla Rete sono proprio queste. Grazie all’introduzione della banda larga nel 98% dei Paesi con più di cinquemila abitanti, si è potuta creare una struttura capillare e interconnessa, dove le migliori intelligenze fossero in connessione costante. […]
Questo ha permesso di rivalutare da un punto di vista economico e ambientale sia i piccoli borghi, che soffrivano un progressivo e inesorabile spopolamento, sia i comuni che una volta basavano la propria ricchezza sull’industria pesante. Come Terni. […] Ora qui vengono da tutta Europa, per non dire da tutto il mondo, tecnici, matematici, informatici, architetti, urbanisti. Attratti dalla qualità della vita del piccolo paese e dalle molteplici possibilità di crescita lavorativa.
Come per incanto, ma soprattutto grazie alla web tax introdotta nel 2009, i borghi dei tanti Sud d’Europa hanno intercettato il nomadismo delle donne e degli uomini degli anni Dieci. Molte multinazionali furono incentivate a delocalizzare gli uffici direttivi nella “periferia” del vecchio continente.
In Spagna, Grecia e Italia località rurali sembrano vivere un nuovo Rinascimento. Fibra, infrastrutture sostenibili e trasporti ecologicamente compatibili garantiscono un’altissima qualità della vita ai dannati dell’ambiente che scelgono di trasferirsi in quei territori.
Il Mezzogiorno compete con il Nord per numero di posti di lavoro, creati favorendo l’aumento del numero di scuole, ospedali e altre strutture fondamentali. Gli insediamenti di queste aree hanno smesso di dipendere dalla stagionalità, mentre i settori del food e del turismo sono in espansione costante per tutto l’anno.
Alcuni importanti pezzi di storia rurale italiana sono stati riscattati dall’oblio e vivono grazie ai contratti di concessione che il governo stipula con le grandi aziende impegnate a ristrutturare e mettere in sicurezza il territorio, riducendo i rischi di disastri idro-geologici. Il resto lo fanno le donne e gli uomini che sono i semi di questa nuova Renaissance.
Certo, un ruolo decisivo in questo processo l’ha avuto la creazione di EAU (European Asking Unity), il motore di ricerca europeo, l’acqua che si è diffusa per il continente permettendo la sua crescita rigogliosa […] Grazie a EAU i lavoratori e le aziende europee si sono potuti affrancare dai motori di ricerca statunitensi […]
Dalla fontana di EAU sono cominciate a zampillare nuove idee e nuove possibilità: non solo la creazione di social network come P**** e Z***, che reggono il confronto con gli omologhi d’oltreoceano, ma è stata cruciale anche la nascita di un’agenzia di rating continentale, che non lasciasse a governi esteri la possibilità di dettare legge in materia di debiti sovrani, e che è avvenuta proprio grazie al motore di ricerca interno.
Il lancio di EAU ha dimostrato che l’Europa era in grado di operare al meglio, senza timori reverenziali o sudditanze psicologiche.
[…] Anche la BCE ha fatto la sua parte, e il Quantitative easing illuminato è stato un passaggio imprescindibile. Invece di una pura manovra finanziaria pro-banche, gli eurobond emessi da Francoforte sono stati legati agli investimenti in tecnologia, fibra, infrastrutture, ecologia e difesa, rilanciando la domanda interna e stimolando la crescita.
Proprio grazie al Qe si sono potuti rigenerare i borghi e i comuni dell’Italia e dell’Europa mediterranea, preparandoli ad accogliere la “delocalizzazione delle persone” che negli anni Dieci ha sostituito la “delocalizzazione delle merci” degli anni Zero. […]
Il primato della tecnologia è strategico, e una volta che la UE lo ha ottenuto grazie a Eau, il resto è arrivato di conseguenza. […] Il valore dell’euro è cresciuto a dismisura, arrivando a intaccare l’aura del dollaro quale moneta rifugio.
Da Helsinki a Cadice sono sorte compagnie all’avanguardia nella progettazione di software e hardware, di veicoli sostenibili, e nell’implementazione dell’esplorazione spaziale. Le università europee sono diventate il faro della programmazione e della sperimentazione. […]
Lo sviluppo tecnologico ed ecologico, avvenuto in seguito alla creazione del motore di ricerca europeo, ha anche modificato drasticamente il mercato del lavoro continentale. […] Dopo il primo passo, la Carta di Magonza del 2007, gli Accordi di Münchhausen hanno riconosciuto che il lavoro prestato gratuitamente dalla popolazione interconnessa in rete andasse valorizzato, e che il profitto estratto dall’intelligenza collettiva andasse redistribuito. […]
Ancora una volta è stata Eau la sorgente da cui è sgorgata la linfa vitale dell’Europa, l’istituzione di un reddito universale e incondizionato per tutti i cittadini dell’Unione.
«Bene, è ora di ritirarsi ciascuno nella propria ala di questa splendida reggia, miei cari» annuncia l’Olandese posando l’ennesimo bicchiere, l’ultimo della serata. O il penultimo.
«Domani dobbiamo essere in forma per la conferenza stampa» chiosa la ministra italiana. «Domani saremo noi il volto di un’Unione europea garante della pace e foriera di benessere, sviluppo e libertà per il pianeta. Oggi l’Europa, dopo essere stata ammessa al tavolo delle potenze mondiali, gioca finalmente la mano più importante, cala il suo poker d’assi» gongola il ministro dell’Economia. «Manca solo un tassello per vedere riconosciuta la nostra posizione globale. Vi confesso, amici, che non mi stupirei se quest’ultima carta vincente arrivasse, a breve. Da Levante…»
Documento 5
Nota a margine del XIX Congresso del Partito Comunista Cinese.
24 ottobre 2017
***Riservato. Non accessibile. Non trascrivibile.***
[…] Il Presidente ha deciso […] Dopo aver lavorato d’intesa a Davos e a Parigi, e avere finalmente trovato un interlocutore degno della nostra lungimiranza e della nostra visione, ha operato la sua scelta.
Tenendo conto del declino morale, economico e spirituale degli Stati Uniti d’America, considerando la crisi dei subprime, le scellerate guerre in Iraq, Siria, Libano, Brasile e Venezuela, l’elezione di Donald Trump, il protezionismo fiscale e commerciale, il clima di accerchiamento e paranoia, in questo difficile periodo per la stabilità del Pianeta, in preparazione di una pace duratura e di un tempo di prosperità…
Non possiamo non riconoscere il ruolo di preminenza che sta svolgendo l’Europa a livello economico, commerciale, di sicurezza e benessere.
Una svolta epocale in questi venticinque anni si è compiuta […] Per adesso il protocollo è da tenere nella massima segretezza […] Nuovi incontri si terranno nei prossimi mesi […]
L’annuncio ufficiale del Presidente della Repubblica Popolare Cinese sarà dato il prossimo 6 giugno, anniversario dello sbarco in Normandia durante la Seconda Guerra Mondiale.
Sarà il nuovo D-Day per l’Europa. Quel giorno il Presidente dichiarerà solennemente che la Cina riconosce l’euro come valuta di riserva internazionale. I giorni del dollaro sono finiti.

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