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MONITOR


mar 20 dicembre 2016

MPS, COUNTDOWN PER SALVARLA

È solo una questione di tempi. Ieri, oggi, domani. Parola del raider dei mercati Bruno Livraghi. Il domani dei nodi che vengono al pettine, il tempo del dilemma morale. Alla fine l’antica banca verrà salvata coi soldi di tutti. Ma è giusto salvare chi investe in prodotti rischiosi per avere rendimenti maggiori usando i soldi di tutti, compresi di quelli che – per non perdere – avevano rinunciato a guadagnare? E poi gli obbligazionisti non sono tutti uguali: alcuni hanno comprato i bond eccitati dai rendimenti, altri senza nemmeno saperlo.

21 dicembre

Il paracadute statale sembra sempre più vicino per Mps. Il fondo sovrano del Qatar, che avrebbe dovuto partecipare con un miliardo, si è sfilato.

Le Camere, intanto, hanno dato l’ok  al piano da 20 miliardi messo a punto dal governo per soccorrere gli istituti in difficoltà, il cosiddetto “salva-banche”. Con i due passaggi di conversione dei bond subordinati in azioni sono stati raccolti complessivamente 1,9 miliardi di euro.

Il titolo ha chiuso in perdita a 12,08%.

Se fallisce l’opzione del mercato, sarà la volta dello Stato con un piano di “rafforzamento patrimoniale” da 5 miliardi.

20 dicembre 2016

Tre giorni per salvarla, due giorni per conoscere il destino di Mps. Mercoledì 21 si chiude l’aumento di capitale. Giovedì sarà la volta del collocamento istituzionale: stessa ora, alle 14.

Le operazioni per l’aumento di capitale sono partite lunedì per la banca di Siena: 5 i miliardi in ballo.

Sono tutte mosse rischiose: conversione dei bond, cartolarizzazione in versione maxi delle sofferenze.

L’obiettivo è uno solo: salvare Mps sul mercato. Evitare l’intervento dello Stato.

10 dicembre 2016

È solo una questione di tempi. Ieri, oggi, domani. Il domani dei nodi che vengono al pettine, il tempo del dilemma morale.

Alla fine l’antica banca verrà salvata coi soldi di tutti. Ma è giusto salvare chi investe in prodotti rischiosi per avere rendimenti maggiori usando i soldi di tutti, compresi di quelli che – per non perdere – avevano rinunciato a guadagnare? E poi gli obbligazionisti non sono tutti uguali: alcuni hanno comprato i bond eccitati dai rendimenti, altri senza nemmeno saperlo.

(Bruno Livraghi, Mps: non aprite quella porta – il Tredicesimo piano)

19 dicembre 2016

Il governo annuncia un maxi-intervento da 20 miliardi. L’ambulanza pubblica è già pronta per sostenere le banche, in primis Mps. Parola del primo ministro, Paolo Gentiloni e del ministro del Tesoro Pier Carlo Padoan. Richiederanno il via libera a «ricorrere all’indebitamento fino fino a 20 miliardi, in caso si rendesse necessario un decreto Salva-risparmio».

Dovrebbe funzionare così, lo ha spiegato Padoan: «I 20 miliardi dell’intervento serviranno a due fini: garantire un adeguato livello di liquidità per ripristinare la capacità di finanziamento a medio e lungo termine e rafforzare il patrimonio di alcune banche mediante interventi per la ricapitalizzazione».

Niente più che una «misura precauzionale, sostenuta da interventi che rispettino la normativo Ue».

Tra massimo due giorni la palla passerà al Consiglio dei ministri che dovrebbe approvare il decreto tra mercoledì e giovedì.

Mps chiude la giornata con l’11,04% a 18,62 nel primo giorno di aumento del capitale. È il minimo.

29 novembre 2016

Da italiano aderirei alla proposta di offerta pubblica di acquisto volontaria del Monte Paschi. Il problema è che sono italiano solo una notte alla settimana, quando – per rilassarmi – sfreccio sulla mia Lamborghini a duecentocinquanta all’ora lungo l’autostrada A7, la “Serravalle”, che da Milano porta al mare. Linate-Busalla, Busalla-Linate.

E poi via, in volo verso Londra. Tutto in poche ore, nel buio della notte. Nel momento in cui l’aereo si stacca dalla pista, io smetto di essere italiano. Quindi, per ora aspetto: fermo, immobile.

E resto a guardare. Naufragio con spettatore recitava il titolo di un vecchio libro…

(Bruno Livraghi, Italia Repubblica delle crisi – il Tredicesimo piano)

Italia 2016, il grande rebus

È giusto salvare l’antica banca senza distinguere? Oppure è sbagliato?

Date tempo al tempo, e la polvere sotto il tappeto finirà per saltar fuori. Oltre la porta che si sta aprendo, i temi sono delicati, le questioni confuse, gli esiti incerti. È sempre una questione di tempi.

Io, Bruno Livraghi, la prendo con filosofia: le banche più o meno antiche faranno la fine che devono fare.

Amen.

Da Mps, non aprite quella porta – il Tredicesimo piano
Ultimo aggiornamento 22 dicembre 2016

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