Decodificare il presente, raccontare il futuro

MONITOR


gio 29 settembre 2016

FUGA DA DEUTSCHE BANK

«DB è a leva sul sistema bancario. Ma il suo vero tallone d’Achille non è la liquidità bensì il capitale. Un peccato originale che risale al 2008 quando i suoi competitor americani vennero ricapitalizzati de jure mentre DB rifiutò di ricevere – a differenza di altre banche tedesche – qualsiasi tipo di iniezione di capitali pubblici. Ora i nodi vengono al pettine»

Rischia di fallire? «Ma scherza, se DB fallisse l’onda d’urto investirebbe anche Marte e Plutone. «DB is too big to fail», è troppo grande per fallire, salterebbe l’intero sistema finanziario del pianeta. Vede, se la Deutsche non fosse stata tedesca, si sarebbe già trasformata in un oggetto narrativo, protagonista di film, libri e documentari. Ma la Germania la salverà e finalmente finirà la stupida retorica sul divieto agli aiuti di Stato». Da DB, troppo grande per fallire. Il Tredicesimo Piano
Dieci hedge fund ritirano la liquidità da Deutsche Bank. È un documento pubblicato online da “Bloomberg” a rivelarlo.

Nella lista, riferisce ancora una fonte confidenziale a “Bloomberg”, comparirebbero: Millennium Partners, Rokos Capital Management, e Capula Investment Management.

È la serata del 29 settembre quando arriva la notizia e il titolo Deutsche Bank crolla a Wall Street.

La banca tedesca è sotto pressione: ci sono i derivati, i minimi storici sfiorati negli ultimi giorni, c’è la maxi multa da 14 miliardi di dollari chiesta come risarcimento dal Dipartimento di Giustizia americano per attività – considerate scorrette – nell’ambito di un’inchiesta sui mutui subprime. Il periodo sotto osservazione è il biennio 2005-2007 e al centro dell’inchiesta ci sono l’emissione e la sottoscrizione di titoli relativi ai subprime. Si fa sempre più angosciante il timore che non ci sia liquidità sufficiente per coprire le spese legali.

Appena saputo della richiesta di risarcimento, da Francoforte avevano fatto sapere che Deutsche Bank «non ha alcuna intenzione di regolare questa azione civile per danni a una cifra minimamente vicina a quella richiesta. Le negoziazioni sono solo all’inizio e la banca si attende di arrivare a un risultato simile a quello raggiunto da banche concorrenti per un ammontare concretamente più basso».

Questa volta, dopo la fuga degli hedge fund, DB affida a una nota scritta diffusa dal portavoce Michael Golden i suoi commenti: «I nostri clienti di trading sono tra gli investitori più sofisticati al mondo. Siamo fiduciosi che la maggioranza di loro abbia piena comprensione della nostra posizione finanziaria stabile, dell’attuale contesto macroeconomico, di ciò che sta accadendo negli Usa e dei progressi che stiamo facendo con la nostra strategia».
QUI UNA CARRELLATA DI NOSTRI ARTICOLI SU DEUTSCHE BANK. PER CAPIRE DI PIU’.
26.09.2016DEUTSCHE BANK AI MINIMI STORICI 
16.09.2016GLI USA CHIEDONO RISARCIMENTO ALLA DEUTSCHE BANK. INCALZA LA TRADE WAR FRA LE SPONDE DELL’ATLANTICO
12.08.2016IL BUCO NERO DI DEUTSCHE BANK
27.07.2016LA DEUTSCHE VITA E GLI NPL
11.07.2016PIANO UE SALVA-BANCHE O SARANNO GUAI
30.06.2016BANCHE: LA GERMANIA SOFFRE E L’AMERICA BACCHETTA
28.06.2016GLI HEDGE FUNDS SCOMMETTONO CONTRO LA STERLINA. E SOROS?
18.06.2016MARKET MANIPULATION
11.01.2016CHI HA PAGATO LA CRISI DEL 2008?
30.10.2015DB, TROPPO GRANDE PER FALLIRE

NEWSLETTER


Autorizzo trattamento dati (D.Lgs.196/2003). Dichiaro di aver letto l’Informativa sulla privacy.



LEGGI ANCHE: