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MONITOR


mar 28 giugno 2016

GLI HEDGE FUNDS SCOMMETTONO CONTRO LA STERLINA. E SOROS?

La sterlina è scesa al livello più basso dal 1985, con un crollo (a ieri) del 14 per cento. Questo segna il più grande declino consumato in due giorni dal periodo post-Bretton Woods che ha avuto inizio nel 1971.

Possiamo dire che da un punto di vista finanziario l’Inghilterra adesso è fragile? Fragilissima. E il rischio di vedere il pound sotto attacco è molto concreto. Una moneta fuori controllo può essere devastante per un Paese, in particolar modo se è povero di materie prime. Può condurre a iper-inflazione, blocco dei capitali e via dicendo Leggi: UK, l’inizio della fine. UE, la fine dell’AusterityIl Tredicesimo Piano[26/06/2016]
[Fonte: Financial Times] Alcuni dei più grandi Hedge Fund del mondo, molti dei quali sono rimasti seduti in disparte durante il voto del Regno Unito per lasciare l’Unione Europea, hanno iniziato a scommettere in modo aggressivo contro la sterlina e il mercato britannico prevedendo un forte deterioramento dell’economia oltremanica.

Anche se ci sono state forti oscillazioni della moneta inglese durante il referendum di giovedì, gli Hedge Fund hanno in gran parte evitato di prendere posizione in fase di preparazione del voto a causa dell’incertezza sul risultato.

Ma diversi gestori affermano ora di aver preso di mira la sterlina e le azioni delle società inglesi ritenute più vulnerabili ad una recessione dell’economia britannica. I responsabili hanno affermato di aver iniziato a vendere l’FTSE 250 stock index, costituito da aziende legate all’economia interna, piuttosto del più globale FTSE 100.

La sterlina è scesa al livello più basso dal 1985, toccando gli 1,3118 dollari di ieri, ed è precipitata del 14 per cento dalla chiusura delle urne. Questo segna la due giorni di declino più grave nel periodo post-Bretton Woods, che ha avuto inizio nel 1971.

Alcuni Hedge Fund ora credono la sterlina potrebbe scendere al di sotto dell’1,10 dollari nelle prossime settimane.
[Fonte: BloombergSoros Fund Management ha preso una posizione short su Deutsche Bank per circa 7 milioni di azioni, dopo che la decisione inglese di lasciare l’Unione europea ha causato un calo dei titoli bancari.

La posizione di venerdì è stata pari allo 0,51 per cento del capitale di Deutsche Bank, secondo un dossier tedesco pubblicato lunedì. Il documento non mostra però a quale prezzo.

Le azioni Deutsche Bank sono scese del 16 per cento venerdì all’apertura di borsa con un calo del 14 per cento a 13,37 euro in chiusura. Il prezzo più alto è stato di 13,95 euro. A quel livello, una “puntata” dello 0,51 per cento sarebbe valsa circa 98 milioni di euro (108 milioni di dollari). Le azioni hanno continuato a il loro calo anche lunedì.

Nelle vendite allo scoperto, gli investitori prendono in prestito i titoli e poi li vendono nella convinzione che essi saranno poi in grado di acquistarli per un prezzo inferiore.

Secondo un portavoce, George Soros, il miliardario la cui scommessa contro la sterlina nel 1992 ha fatto la storia degli Hedge Fund, è stato “lungo” sulla moneta prima del referendum per lasciare l’Unione europea. “A causa della sua visione generale ribassista sui mercati mondiali”, Soros ha tratto profitto da altri investimenti (secondo la dichiarazione).
«La risposta a questa domanda è semplice: DB è a leva sul sistema bancario. Ma il suo vero tallone d’Achille non è la liquidità bensì il capitale. Un peccato originale che risale al 2008 quando i suoi competitor americani vennero ricapitalizzati de jure mentre DB rifiutò di ricevere – a differenza di altre banche tedesche – qualsiasi tipo di iniezione di capitali pubblici. Ora i nodi vengono al pettine». Leggi: DB troppo grande per fallireIl Tredicesimo Piano [10/02/2016]

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